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care mamme e (pochi) padri di sib... mi è venuto in mente di condividere delle ricette tipiche delle nostre regioni, visto che siamo di diverse parti d'Italia mi sembrava un'idea divertente.
Inizio io:
SALSA DI NOCI - GENOVA
INGREDIENTI:
100 Gr di noci sgusciate
1 manciata di pinoli
panna liquida(anche vegetale)
mollica di pane bagnata nel latte o nell’acqua
una manciata di parmigiano grattato
sale qb
PROCEDIMENTO:
Tritare nel mixer le noci ed i pinoli, quando saranno grossolanamente frullati unire la panna, la mollica del pane ed il sale(attenzione, io me lo scordo sempre!!!) fino ad ottenere un composto liquido, ma non troppo. Chi se lo può permettere aggiunge anche il formaggio grattuggiato.
DA SERVIRE:
perfetto per condire diversi tipi di pasta.
dai pansotti genovesi, ai taglierini verdi, alle troffie di castagne.
TRUCCHI:
come tutti i sughi genovesi, per scaldarlo si usa la schiuma della pasta che bolle…in questo modo l’amido lo rende ancora più cremoso.
COMMENTI:
è molto semplice, veloce e potete prepararlo anche il giorno prima! Di solito lo uso quando ho a cena ospiti non genovesi, soprattutto in giorni di magro! (tipo la vigilia di Natale, il venerdì Santo, le ceneri... non so perchè, ma mi becco sempre le date sfigate!!!)
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Edited by Michiru75 - 2/7/2014, 16:38. -
~Leo~Kaili.
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Eccomi.. visto che tutto è iniziato dalla Panissa mi sembra doveroso metterla.. un piatto semplice non proprio velocissimo da fare ma una volta finito da grandi soddisfazioni, molto gustoso e nutriente visto che è fatto con i ceci,un'ottima alternativa alle patatine fritte se si vuole fare una merenda sfiziosa..
Ingredienti
Farina di ceci 250gr
Acqua 1lt
Sale - olio oliva extravergine
Procedimento
Fate scaldare l'acqua e salarla, non è il caso di portarla ad ebollizione, versate lentamente la farina di ceci mescolando e cercando di non formare grumi... e qui viene la parte più dura.. bisogna mescolare continuamente per circa un'ora a fuoco lento la panissa è cotta quando si stacca da sola dalla pentola, la consistenza più o meno è come la polenta..
fatto questo ungete una teglia e versate il composto, come altezza dovrebbe essere più o meno un dito, lasciate raffreddare.. una volta fredda tagliate a striscioline, un po' più grosse delle patatine fritte, e via a friggere in olio caldo, la cottura ideale è quando rimane morbida dentro e croccante (ma non troppo) fuori, mettete su carta assorbente una bella spolverata di sale e Buon appetito!!!. -
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Gnamm... mi state facendo venire una fame...
io a parte il risotto (che ormai ha preso piede ovunque, anche se magari non fatto come dico io) non saprei cosa proporvi di milanese. Comunque la filosofia è "affogalo nel burro"!!! beh adesso ormai non più, ma una volta le nonne... uh se ci davano dentro col burro!
per il resto la cassoeula non mi piace, il panettone nemmeno, l'ossobuco 'nzomma, la cotoletta non sono poi così convinta che sia milanese...
però posso chiedere a mio papà la ricetta dei passatelli in brodo, non sono milanesi ma in famiglia sono entrati grazie al nonno emiliano e sono uno spettacolo (ovviamente ipercaloricissimi). -
~Leo~Kaili.
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non ti preoccupare va bene qualsiasi ricetta.. anche invenzioni.. l'importante è che siano succulente.. . -
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Slurppp!
vi posso proporre il fritto misto alla piemontese:
cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Fritto_misto_alla_piemontese
trascrivo delle parti visto che io non lo so fare ma era il piatto forte della mia nonna materna!!! alla festa del paese il fritto misto era un MUST.. ovviamente la sua ricetta non prevedeva tutte le frattaglie elencate sotto
.. Inoltre occorre aggiungere anche il semolino, fra i dolci, che sotto non è citato.
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Si tratta di un piatto di antica tradizione popolare, quando ancora gli animali venivano macellati a casa e per sprecare il meno possibile, si cucinavano le frattaglie. Piatto tradizionalmente conviviale e tipico del periodo autunnale ed invernale, è tuttavia facile da reperire quasi tutto l'anno (esclusi i mesi estivi più caldi).
Gli animali di grossa taglia come l'agnello, il maiale o il vitello, dopo la macellazione, venivano suddivisi all'interno della famiglia allora patriarcale e le animelle, i rognoni, i filoni, la cervella, il fegato e i testicoli venivano impanati nel pan grattato e fritti in olio. Venivano poi serviti con i sanguinacci nel giorno festivo successivo alla macellazione.
Nel corso degli anni la preparazione ha subito importanti aggiunte e data la facilità con la quale ormai si possono acquistare svariati tipi di carne, si può considerare e servire come piatto unico.
Resta comunque un piatto del "dì di festa", e abbinando il dolce con il salato, è stata aggiunta la mela e l'amaretto (prodotti comunque piemontesi), oltreché carni miste e diverse verdure.
La ricetta tradizionale vorrebbe il F.M. costituito da una trentina di tipi diversi di carni, frutta e verdura.
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mi sa che dovrei cambiare il nome da ricette regionali in ricette per ingrassare meglio... e fare compagnia ai nostri morbidi sib . -
myosotisalpestris.
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Mamma quante ricette buone!!tutte da provare
Io sono marchigiana di adozione,ma la mia famiglia è per metà piemontese e per metà romagnola,per cui sono queste 2 cucine quelle che ho sempre mangiato a casa inizio con la ricetta di un dolce che a me piace tanto,l'ho copiata da un sito perché è scritta più chiaramente ma la procedura che segue mia mamma è sostanzialmente questa,con la sola differenza che di solito fa il bagnomaria sui fornelli e non in forno
Bonet
INGREDIENTI
4 dl di latte
4 uova
8 cucchiai di zucchero semolato
2 cucchiai di cacao amaro in polvere
50 g di amaretti
un bicchierino di rhum
PROCEDURA
In una terrina sbattete le quattro uova intere e incorporatevi il latte, quattro cucchiai di zucchero, il cacao amaro in polvere, il rhum e gli amaretti sbriciolati, lavorate bene l’impasto.
Mettete in un pentolino gli altri quattro cucchiai di zucchero e scaldateli fino al color nocciola. Spruzzate con poca acqua e fate girare il caramello nel pentolino fino a consistenza vitrea: versatelo in uno stampo da budino precedentemente riscaldato e fatelo aderire sul fondo e sulle pareti. Poco dopo, quando cioè il caramello è ormai indurito, versatevi sopra il composto del bonèt e fate cuocere a bagnomaria in forno a 180 gradi. Controllate, dopo mezz’ora circa, il punto di cottura con la lama di un coltello: deve fuoriuscire asciutta quando il budino è cotto.
Per il bagnomaria: riempite un recipiente d’acqua e ponetevi dentro lo stampo del budino in modo che il livello dell’acqua arrivi a due dita dal bordo dello stampo stesso.
A cottura ultimata, togliete dal bagnomaria e lasciate raffreddare
Aggiungo che per staccare il tutto dallo stampo noi usiamo una spatola bagnata...il risultato esteticamente non è sempre perfetto ma il gusto....yum yum. -
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Belle ricette! conoscevo la salsa di noci (già provata con la pasta) grazie ad una collega che abita ai confini della nostra provincia con Chiavari.
La panissa potrei provarla se riuscissi a macinare dei ceci che a lessarli non cuociono mai!
Dopo vi dirò!. -
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Per restare in tema di cibi "dietetici e salutari" ecco la nostra:
Torta fritta (a Reggio la chiamano gnocco fritto)
per 4 persone.
500 gr di farina tipo 0
1 cucchiaio scarso di sale
acqua quanto basta
Impastare la farina con l'acqua già salata fino ad ottenere un imparto morbido, elastico, non duro ma neppure appiccicoso.
Il lievito non è necessario, ma volendo si agiungere 1/2 cubetto di lievito di birra.
A questi ingredienti basi si possono aggiungere, a seconda delle varianti che si vogliono ottenere
1/2 bicchiere di latte
1 patata lessata e passata.
Una volta terminato l'impasto si stende in striscie della larghezza di circa 4 dita, lo spessore deve essere di c.ca
2/3 mm (si puo' fare più o meno spessa a seconda che si voglia ottenere croccante o morbida)
Tagliare le striscie per ottenere dei quadrati che andranno fritti in abbondante strutto.
Se il risultato è buono dovrebbero gonfiarsi a mo' di cuscinetti ed essere dorati.
Per farli gonfiare è molto importante il grado di calore raggiunto dallo strutto (o dall'olio) perchè se è insufficiente quando si immergono i pezzi (non più di 3/4 per volta) non si gonfiano.
Secondo la nostra tradizione andrebbero serviti accompagnati da affettato e un frizzante lambrusco.. -
myosotisalpestris.
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Tiziana che buone!! Sono quelle che da Bologna in giù chiamiamo crescentine?? . -
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Non lo so, sapevo solo di Parma e Reggio, ma non è raro trovare ricette che sono sostanzialmente uguali ma cambiano nome da un posto all'altro. . -
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Tiziana da noi sono i pinzini e nella mia ricetta ci va anche un po' di panna da cucina.
Poi per il resto sono così.
Invece per Valentina ecco i PASSATELLI in brodo:
1 uovo
50 gr. parmigiano grattugiato
50 gr. pangrattato
si amalgama bene il tutto fino a formare una bella palla, si schiaccia con lo schiaccia patate (quello a fori grossi 5 mm.)
Quando il brodo bolle li si butta a cuocere un minuto circa.
Li si possono preparare anche il giorno prima e messi su un vassoio di carta a seccare.
Può capitare che a volte si disfino ma sono buoni lo stesso.
Io per 4 persone di solito faccio 2 uova. -
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Ah ecco brava Sonja perché io mi ero già menata via!
Non sapevo si potessero fare il giorno prima... sempre fatti sul momento (vabè una volta all'anno, perché ingrasso solo a pensarci). -
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Buonissimi i passatelli in brodo e anche rapidi da fare, li facciamo anche qui! . -
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Valentina sono certamente più buoni fatti al momento, ma se so che la sera sarò di corsa, li preparo dopo pranzo e li metto in un luogo fresco .