Come denunciare un allevamento estero ???

Cosa consigliate di fare se si prende una fregatura dall Estero?

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  1. Katia_kc
     
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    Ho preso dalla Polonia Bona Lilianka una gattina siberiana che mi è arrivata che aveva 6 mesi. A 11 mesi è morta di Fip. L allevatrice ha ammesso che tutti i suoi gatti hanno il coronavirus. Ma non è tenuta ad avvisare ??? Io avrei potuto anche decidere di non rischiare e non comperare dal suo allevamento.
     
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    Mi dispiace molto per la tua gattina, se hai un contratto scritto di cessione, dovrebbero esserci scritte le regole, e tra queste dovrebbe esserci l'impegno da parte dell'allevamento a rispondere di malattie insorte entro un anno, almeno in Italia è così.
    Speriamo che arrivino pareri di altre più esperte.
    Certo che nessuno potrà mai ripagarti per la perdita dal punto di vista affettivo!
     
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  3. Katia_kc
     
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    Ciao. Si infatti c è scritto così. Ma lei mi ha detto (è questo non sta scritto) che mi darà un gatto scelto da lei. UN maschio di 11 mesi e che ho tempo 3 settimane x andare io a ritirarlo in allevamento in Polonia. Senza passaporto e senza vaccinazione antirabbica. Xke a questo ci devo pensare io. Da chi posso andare x fare valere i miei diritti ?
     
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  4. MoskvaSibCat
     
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    Puoi contattare l’associazione felina alla quale l’allevatrice registra i suoi gatti.
    Se è una associazione collegata a: WCF, FIFe, TICA o CFA dovresti fare il reclamo ad entrambi.
    Il coronavirus è un virus molto diffuso, e si può portarlo dentro casa anche tramite scarpe, abiti o mani che siano entrate in contatto con un animale che lo abbia (non necessariamente malato, ci sono animali che sono portatori sani e vivono una lunga vita senza mai ammalarsi di FIP).
    Oggi si sa che esiste una predisposizione famigliare ad ammalarsi di FIP, e che un allevatore serio esclude dall’allevamento qualsiadi riproduttore maschio o femmina che abbia avuto cuccioli morti di FIP in più di una stessa cucciolata.

    Voglio essere sincera, la perdita della cucciola dovuta alla FIP di per se non farebbe agire l’associazione per le ragioni che ho esposto sopra, ma il modo come l’allevatrice sta usando per risarcirti non è corretta e potrebbe farli muovere.

    Vai avanti, fai un reclamo scritto spiegando quanto successo e chiedendo che il modo con cui impone il risarcimento sia passibile di sanzione. Non è giusto che ti risarcisce con un cucciolo che sceglie lei è con ultimatum di tempo. Poi, onestamente, un maschio di 11 mesi mi sembra sia un cucciolo che nessuno ha voluto e così lei si libera di un problema facendo finta di correggere un altro.

    Mi dispiace tantissimo per quanto è successo, e sinceramente prendere questo cucciolo può essere positivo come negativo. Non so cosa farei a posto tuo ma una cosa ti consiglierei, chiedi di sapere quale pedigree ha e controlla che almeno i genitori non siano lì stessi o altamente imparentati con quelli della tua cucciola.
     
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    Meno male che ti ha risposto Cristiana che è super autorevole! Io per parte mia avrei un po' paura a prendere quel cucciolo, dal momento che l'allevatrice ha ammesso che tutti i suoi gatti hanno il coronavirus, se sei fortunata non si ammala, ma non si può sapere a priori, e non ti meriti una seconda delusione.
     
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    Concordo con Tiziana, Cristiana è sempre molto precisa ed autorevole!!!
    Anche io avrei timore a riprendere un cucciolo dallo stesso allevamento, sinceramente mi rivolgerei altrove.

    Qualunque scelta farai, mi spiace molto per quanto ti è successo e per la povera cucciola sfortunata.....
    Se ti va, facci poi sapere cosa avrai deciso ed eventualmente ottenuto.
     
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  7. Katia_kc
     
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    Grazie. Ho scritto alla sua associazione ma loro danno ragione a lei. Incredibile. Cosi mi sto rivolgendo a un avvocato. E sto andando anche al consolato polacco per denunciarla.
     
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    Mi dispiace che oltre alla perdita della tua povera micia tu debba sopportare anche tutto questo!
     
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  9. MoskvaSibCat
     
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    CITAZIONE (Katia_kc @ 21/3/2019, 13:26) 
    Grazie. Ho scritto alla sua associazione ma loro danno ragione a lei. Incredibile. Cosi mi sto rivolgendo a un avvocato. E sto andando anche al consolato polacco per denunciarla.

    I effetti mi pare di non aver chiarito una cosa. La maggior parte dei felini ha il coronavirus, non solo i gatti. Avere il coronavirus nell'allevamento non significa avere gatti malati.
    Ancora non si conosce quale è il meccanismo che fa trasformare il normale coronavirus in agente della FIP. Quello che si sa è che esiste una predisposizione famigliare (non genetica perché non esistono dati che lo possano confermare).
    Che un allevatore serio quando ha un maschio che con varie femmine fa cucciolate dove muoiono cuccioli di FIP va limi sto dal programma e che quando una femmina avendo cucciolate da più maschi ha in varie cuccioli che muoiono di FIP deve essere fermata alla riproduzione.

    La maggior parte dei gatti che hanno il coronavirus vive una vita normale e non avrà mai la FIP.

    Detto questo non concordo con la maniera come si sta comportando nel sostituire la cucciola, e dico sostituire perché non mi viene in mente una parola migliore... non si sostituisce un animale che abbiamo amato, possiamo amare altri dopo aver perso un gatto ma non sono mai la stessa cosa, si amano i gatti in modi diversi, come si amano le persone in modi diversi.

    Consigliavo di cercare di prendere tempo chiedendo di sapere il pedigree del maschio proposto per verificare che non abbia gli stessi genitori. Avere 11 mesi può essere positivo perché significa che è già più forte imunologicamente.

    Chiedere foto del maschio che lei vuole dare, se possibile anche video per valutare il carattere e lo stato di salute prima di decidere se prenderlo o no.

    Poi, solo la persona che ha subito il danno può decidere cosa fare e come farla. Denunciarla al consolato non porterà a nulla, come è successo per l'associazione. Non so come ha presentato la denuncia, ma se ha battuto sul problema della FIP era scontato che avrebbero dato ragione all'allevatrice - purtroppo proprio per quanto ho spiegato sul coronavirus e sulla FIP.

    Non consiglio a nessuno di fare il test per il coronavirus perché è un test inconclusivo e non da nessuna indicazione se il gatto verrà a sviluppare la FIP o no.

    Un gatto può risultare negativo al coronavirus e in futuro, entrando in contatto con il coronavirus, poi arrivare a sviluppare la FIP.

    Un gatto può risultare negativo, avere contatto e avere dopo il coronavirus e non sviluppare mai la FIP.

    Un gatto può risultare positivo, con qualsiasi titolazione, e non sviluppare mai la FIP.

    Un gatto può risultare positivo, con qualsiasi titolazione e poi sviluppare la FIP.

    I gatti più giovani sono più soggetti a sviluppare la FIP che i gatti più maturi, ma questa non è una regola senza eccezioni.

    Spero di aver dato info che possano aiutare a prendere una decisione se prendere il maschietto o no. Comunque io chiederei info sul pedigree per confrontarlo con quello della cucciola e anche di avere foto recenti e se possibile video.
    mi dispiace tanto per quello che sta passando, ma con queste info forse potrà decidere cosa fare.
     
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  10. Katia_kc
     
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    Grazie x i consigli. Non ho ancora fatto nessuna denuncia. Sto sentendo un avvocato e vedo cosa mi consiglierà lui. Io voglio solo che rispetti il contratto. Che mi dia un altro gattino ma scelto da me. Non sostituirà mai la mia piccolina...purtroppo lei non c è più ..
    Lo so...quasi tutti i gatti hanno un coronavirus. Solo il 5% Si ammalano di FIP. Grazie per le informazioni
     
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  11. MoskvaSibCat
     
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    CITAZIONE (Katia_kc @ 24/3/2019, 20:20) 
    Grazie x i consigli. Non ho ancora fatto nessuna denuncia. Sto sentendo un avvocato e vedo cosa mi consiglierà lui. Io voglio solo che rispetti il contratto. Che mi dia un altro gattino ma scelto da me. Non sostituirà mai la mia piccolina...purtroppo lei non c è più ..
    Lo so...quasi tutti i gatti hanno un coronavirus. Solo il 5% Si ammalano di FIP. Grazie per le informazioni

    Se nel contratto non è specificato che sia lei a scegliere il cucciolo da sostituire dovresti assicurarti che lei ti faccia visionare il pedigree del cucciolo per assicurarti che non sia della stessa cucciolata ne dei stessi genitori ...
    Un allevatore corretto lo farebbe.
    Non perché sia una garanzia ma perché bisogna capire il dolore e le insicurezze di chi ha perso il primo cucciolo. Comunque se dovesse arrivare al punto di prendere il maschietto scelto dall'allevatrice, anche se fosse della stessa cucciolata non significa che succeda lo stesso. Consiglio comunque di minimizzare lo stress del viaggio e nei primi mesi, lasciare il cucciolo libero di fare quello che preferisce, e dopo il primo controllo dal veterinario di fiducia, evitare uscite e cose che lo infastidiscono o che gli fanno paura. Lo stress si sa che può e spesso è una causa che fa scatenare la FIP.
    In bocca al lupo di cuore
     
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  12. Katia_kc
     
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    È vero che in tutti gli allevamenti c è il coronavirus?
     
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  13. MoskvaSibCat
     
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    CITAZIONE (Katia_kc @ 15/4/2019, 06:55) 
    È vero che in tutti gli allevamenti c è il coronavirus?

    No Katia

    Non è vero, ci sono allevamenti che sono esenti , per mantenere questo status devono prendere accorgimenti altissimi e anche molto costosi.
    Sono pochi e la ragione principale è che anche se vendono cuccioli liberi dal coronavirus enterico non possono garantire che il cucciolo non verrà mai a sviluppare la FIP.
    Nella nuova casa se verrà a contatto con il coronavirus potrà venire ad avere il coronavirus enterico e anche potrà eventualmente sviluppare la FIP se ha predisposizione famigliare e se ha cause di stress che favoriscono lo sviluppo della malattia.
    Purtroppo questa è la ragione per la quale a oggi il numero di allevamenti coronavirus esenti è piccolo e non prevedo che ci sarà un aumento.

    Come ho risposto in modo più esteso nel suo altro post, non esiste una verità assoluta sul coronavirus e sulla FIP. Avere il coronavirus non è avere il coronavirus enterico ed avere il coronavirus enterico non significa sviluppare obbligatoriamente la FIP .

    Le consiglio di leggere siti e studi scientifici , specialmente quello iniziale della dr.ssa Diane Addie (Regno Unito) e del maggiore esperto e chi ha scoperto la correlazione del coronavirus enterico con la FIP, il dr. Neils Peddersen (USA).
    Il dr. Pedersen e la sua squadra continuano ad oggi a ricercare sulla FIP mentre la dr.ssa Addie ha cambiato paese vari anni fa e non sono venuta a conoscenza di sue nuove ricerche sulla malattia. Una probabile ragione è il fatto che eliminare il virus dall'allevamento non significa impossibilitare lo sviluppo della malattia nei cuccioli che nasceranno quando escono dall'allevamento.
    Rimane comunque utilissima la lettura dei suoi studi per capire cosa è necessario fare per avere un allevamento esente, il tempo che necessita, dei costi che deve sostenere e delle misure precauzionali che deve avere per sempre per rimanere esente ... dopo questo potrà capire perché non è seguito da tutti, perché anche così non si garantisce il cucciolo a vita.
    In effetti, il dr. Peddersen non indica lo stesso percorso, indica invece un percorso che ricerca riproduttori che trasmettano una maggiore resistenza o meglio, una minore possibilità di sviluppare la mutazione del coronavirus in agente della FIP
    Mi dispiace per quanto le è successo.
    spero che quanto le scrivo la possa aiutare in futuro
     
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  14. MoskvaSibCat
     
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    Katia

    per farle capire meglio, alcuni dati che ho letto negli anni sulla FIP

    le cheetah, un felino africano selvatico e velocissimo hanno una popolazione piccola e dove esiste un alto tenore di inbreeding. L'inbreeding di per se non è causa della FIP ma a lungo termine può portare ad una famigliarità che predispone a sviluppare la malattia. Questo probabilmente si deve al fatto che l'inbreeding ha avuto base su animali che avevano una maggiore predisposizione a svilupparla. In effetti questi animali hanno una maggiore incidenza della FIP di altre specie feline... anche se sono animali selvatici e non da allevamento.

    Se la superpopolazione e difficile igiene bastassero per far ammalare di FIP, tutti i gattili vedrebbero i propri gatti morire dentro o appena fuori il gattile, dopo che arrivano nella nuova casa.
    Non è così, anche se penso sia impossibile che ci sia un gattile dove non esista il coronavirus enterico in modo stabile.

    Nelle colonie feline anche esiste il coronavirus ma non tutti i gatti sviluppano la FIP.

    Il ragionamento che l'allevamento debba essere esente è comprensibile da parte di chi ha subito il trauma che ha subito lei, ma come le ho spiegato nei 2 post precedenti non è una salvaguardia per evitare la malattia e può addirittura dare una falsa sicurezza a chi prende i gattini.

    Ripeto, che un allevamento deve sempre dire la verità. Per me che deve essere disponibile a far vedere l'ambiente ed i suoi gatti a chi è interessato. Io lo ho fatto anche dopo aver smesso di allevare, anche se il rischio di veder introdurre malattie con le persone che venivano a vederli esiste.
    In effetti i primi allevamenti inglesi che hanno eliminato il virus nello studio della dr.ssa Addie erano praticamente blindati... igiene massima, contatto esterno azzerato da niente visite e da una assepsi accuratissima da parte della persona che li aveva.

    Anni fa ho fatto uno stage in un laboratorio che ricercava e produceva vaccini per una malattia virale, la afta epizootica ... le voglio far conoscere la procedura che ho dovuto usare tutti i giorni che sono entrata e uscita:
    entrando attraversavo una zona dove dovevo spogliarmi di tutto, anche la biancheria, lasciare tutto in un armadietto e inserire la chiave dell'armadietto dentro un vano sterilizzatore, passare tramite un corridoio di docce lavandomi con il prodotto corpo e capelli e dopo uscire nella parte sterile dove potevo asciugarmi i capelli con il fon a parete, asciugarmi con asciugamani sterili del laboratorio e dopo vestirmi con vestiti sterili del laboratorio e riprendere la chiave dell'armadietto.

    All'uscita facevo il senso inverso ed era obbligatorio perché, avendo il contatto con il virus della malattia dentro il laboratorio dovevo assicurarmi di impedire di portare il virus all'esterno.

    Questa malattia fa parte di un altro gruppo di virus con alta mutabilità e anche se sono molto più di 100 anni che si conosce questa malattia e nonostante tutte le nuove tecniche scientifiche non esiste ancora un vaccino che dia la completa immunità. Chi vaccina il bestiame ha una maggiore possibilità di non averla (mantenendo alto il livello di igiene e prevenzione), ma nel caso dovesse subire un contagio con il virus la malattia arrecherebbe un danno minore e corto.
    Purtroppo con il coronavirus questo non è ancora possibile, come non è stato possibile per la SARS che fa parte della famiglia coronavirus.
     
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    CITAZIONE (MoskvaSibCat @ 18/4/2019, 11:35) 
    Anni fa ho fatto uno stage in un laboratorio che ricercava e produceva vaccini per una malattia virale, la afta epizootica ... le voglio far conoscere la procedura che ho dovuto usare tutti i giorni che sono entrata e uscita:
    entrando attraversavo una zona dove dovevo spogliarmi di tutto, anche la biancheria, lasciare tutto in un armadietto e inserire la chiave dell'armadietto dentro un vano sterilizzatore, passare tramite un corridoio di docce lavandomi con il prodotto corpo e capelli e dopo uscire nella parte sterile dove potevo asciugarmi i capelli con il fon a parete, asciugarmi con asciugamani sterili del laboratorio e dopo vestirmi con vestiti sterili del laboratorio e riprendere la chiave dell'armadietto.

    All'uscita facevo il senso inverso ed era obbligatorio perché, avendo il contatto con il virus della malattia dentro il laboratorio dovevo assicurarmi di impedire di portare il virus all'esterno.

    Mamma mia che incubo....
    Anche se non ho aperto io la discussione, l'argomento ovviamente mi interessa quindi grazie mille Cristiana, le tue spiegazioni sono davvero sempre molto utili e chiare!
     
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14 replies since 14/3/2019, 13:19   475 views
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